domenica 19 dicembre 2010

Turi Kumwe...

Kabarondo, 19-12-2010

Quarta Domenica d'Avvento

ecco, la vergine concepirà
e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele”
che significa “Dio con noi”.


Qui sono le 16.30, e tra tre ore, peut etre, ci sarà l'incontro del gruppo. Vogliamo fare in tempo a farvi leggere di noi, e di queste settimane in cui abbiamo iniziato a camminare “da soli”. È il modo che abbiamo per essere lì con voi, stasera soprattutto.
Gli ospiti delle tre case stanno bene.
Lo scorso 8 dicembre insieme a Clodine abbiamo accompagnato all'ospedale Andrei alla sua visita di controllo: non c'è niente di grave, ma dovrebbe smettere di fumare;crediamo però che non sarebbe giusto, oltre che infattibile, tolglierli questo unico “vizio”. Giovedì invece, Ariete in seguito ad una crisi è caduta procurandosi una ferita alla testa, e un bell'occhio nero. E' già quella di sempre,solare ed impertinente,e soprattutto fiera del suo cerotto gigante e dei due punti in testa.
Anche noi, in questo momento, stiamo bene: abbiamo superato i nostri problemi batterici, (erano vermi?) e siamo pronti a trascorrere la settimana a Mukarange...
Il momento più bello di questi giorni l'abbiamo vissuto insieme alle responsabili e alle ragazze, che ormai da tempo sono legate alle case:eravamo dodici!Come da agenda, ci siamo ritrovati al monastero delle suore trappistine a Remera.
Ad accoglierci l'abbè Albert Mambara, che per l'occasione ha invitato il vescovo Kizito,per tenere una meditazione alle ragazze
sul tema: Marco 1,14
Il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, era invece il versetto di Giovanni su cui noi, Matte e Vale, abbiamo meditato e che abbiamo poi condiviso insieme nel pomeriggio.

Il programma della giornata prevedeva:
9.30-10.30 riflessione monsignor Kizito
10.30-12.00 silenzio e possibilità del sacramento della riconciliazione
12.00ora media insieme
12.30 pranzo in silenzio
14.00rosario ed adorazione del SS.imo
15.20 S.Messa
16.00 condivisione
17.30 saluti e rientro nelle rispettive case

Al momento della condivisione è stato bello cogliere l'entusiasmo delle ragazze nel riportare l'esperienza italiane, e quella di chi, è rimasto qui ad accudire gli ospiti;ancora più bello il desiderio di continuare questo cammino di discernimento. Sentiamo come le case siano in “fermento” : carica che trascina anche noi.
Ci siamo salutati con l'impegno rinnovato da parte dell'abbè ad accompagnarci: lui sottolinea che è sarebbe necessario tradurre questo documento in ikinyarwanda,e un calendario che prevederà 3-4 incontri durante l'anno.

E affidiamo alle parole di Odette, l'augurio di un Santo Natale per tutto il gruppo Amahoro:

A l'occasion où vous vous êtes réunìs, je voudrais vous saluer tous! Matteo e Valentina sont bein habitués ici dans les maison Amahoro avec les malades et volontaires, ils parlent bien ikinyarwanda.
Je voudrais vous remercier avec tout mon coeur combien vous nous avez accueilli beaucoup pendant notre sejour chez vous en Italie!

Tubifurije Noheli Nziza! Umwaka mushya muhire


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